venerdì 27 febbraio 2009

precariato

mercoledì 25 febbraio 2009

è arrivato un bastimento ...

lunedì 23 febbraio 2009

intrusioni

venerdì 20 febbraio 2009

mercoledì 18 febbraio 2009

invasione a rovescio

lunedì 16 febbraio 2009

ars oratoria



venerdì 13 febbraio 2009

nessuna ferita

mercoledì 11 febbraio 2009

commenti su una scultura moderna

lunedì 9 febbraio 2009

che stress!

venerdì 6 febbraio 2009

una lunga attesa

mercoledì 4 febbraio 2009

scherzetto

lunedì 2 febbraio 2009

come vi permettete!

domenica 1 febbraio 2009

IL MALE

Adesso che la polemica sembra essersi sgonfiata, mi pare giusto entrare personalmente nell’argomento de Il massacro del Circeo, libro di Leonardo Valenti e Fabiano Ambu che narra, in forma di fumetto, i terribili fatti avvenuti nel 1975.

Molto si è detto e scritto al riguardo, in particolare relativamente alla copertina, che secondo diverse opinioni risulterebbe: apologetica dello stupro, ripugnante, di cattivo gusto, apologetica della violenza in ogni sua forma o, più pragmaticamente, solo brutta. Le analisi, tuttavia, non centrano il cuore del problema. Perché effettivamente un problema c’è, ed è che quella copertina è un vero e proprio inno a Satana, un portale aperto tra questo mondo e l’Abisso. A cominciare dal titolo, che nonostante l’apparenza nasconde una prova inconfutabile. Basta leggerlo alla rovescia, infatti, per ottenere Oecricl, Edorcas e Samli, i terrificanti nomi di tre demoni della mitologia classica di cui, si dice, lo stesso Dante ebbe a parlare nell’inedito canto 106 della sua Commedia (1). Ma l’ombra del Maligno si nasconde anche negli stessi nomi dei due autori. Anagrammandoli, infatti, si ottiene: “nö Baal nö Baal, atri fuvi, demone!”, frase presumibilmente in uso nell’antica Cartagine, dove veniva impiegata per evocare proprio il Baal (2). Ma la prova più importante e incontrovertibile è data dall’analisi dei colori della copertina. Il diavolo, si sa, fa le pentole ma non i coperchi, e anche in questo caso ci ha lasciato un chiaro segno della sua influenza. Oltre al nero l’immagine ha solo altre due tinte, il rosso e il verde, che è risaputo siano l’incubo di ogni daltonico. Come a dire che l’apparenza nasconde verità più profonde e inquietanti. Ecco la dimostrazione che ci serviva! C’è qualcosa di oscuro in questa copertina, ben più pericoloso di tutto quello che è stato detto finora. Ci sono all’opera forze che non appartengono a questo mondo e che agiscono per mano dei due autori. Facciamo qualcosa per impedire loro di nuocere ancora.

NOTE

(1) I canti dal 101 al 109 della Divina Commedia, rimasti inediti, sono stati recentemente scoperti nelle polverose cantine di casa Pratt. Benché si narri che siano stati redatti da un ghost writer, e scartati fin dal principio perché lo stesso poeta non li riteneva all’altezza della propria opera, pare che verranno a breve ristampati da Rizzoli/Lizard.

(2) Oltre al nome del demone Baal, detto il Divoratore, e alla stessa parola ‘demone’, c’è infatti da dire che la frase ha tutta l’aria di essere una formula di evocazione demoniaca. L’incontro dei due autori deve quindi aver risvegliato delle forze oscure che al momento stanno operando attraverso di loro.